Strisce blu, se hai una di queste auto non devi più pagarle: ecco la lista ufficiale
I parcheggi a pagamento sono ormai presenti in tutte le città. Infatti molti automobilisti ogni giorno, soprattutto quelli che vivono nei grandi centri cittadini o direttamente a ridosso di essi, si ritrovano a pagare somme crescenti per tenere in sosta la propria auto. Molti hanno optato per l’uso di mezzi pubblici dove possibile, ma parliamoci chiaro, la comodità di avere un’auto a disposizione per i propri spostamenti quotidiani è fondamentale. Da pochi mesi però, i possessori di alcune categorie di mezzi potranno non pagare questa tariffa…
Le strisce blu delimitano zone dove è possibile mettere in sosta il proprio veicolo, che si tratti di una normalissima auto oppure un veicolo da trasporto. Il loro obbiettivo è semplice, e cioè quello di rendere innanzitutto la viabilità e il traffico all’interno delle città ordinato, cercando di ridurre in generale il numero di mezzi che circolano quotidianamente.
In secondo luogo questa rappresenta una vera e propria entrata per ogni comune che adotta queste disposizioni. Ormai praticamente tutti i centri più importanti impongono, infatti, il pagamento di questa tariffa, e sempre più spesso stiamo vedendo aumenti della tassa oraria, che comunque non fanno comodo alle nostre tasche.
Ma esistono quindi delle categorie particolari di veicoli che permettono l’esenzione del pagamento della sosta? sì, infatti in tutta Italia alcune tipologie di mezzi non sono assolutamente obbligati ad osservare le aree di sosta delimitate dalle strisce blu. Quali sono nello specifico?
Da oggi questi mezzi non pagheranno più il parcheggio
In linea teorica, infatti, in Italia per legge tutte le macchine con motori ad alimentazione ibrida o Full-Electric non dovrebbero mai pagare la sosta sulle famose strisce blu. La realtà dei fatti tuttavia è diversa. Infatti il governo riconoscendo questa come direttiva generale, ha poi lasciato ad ogni singolo comune l’autonomia di prendere decisioni a riguardo.
Oggi pertanto ci troviamo nella situazione in cui in molti comuni d’Italia, le giunte non hanno accettato la direttiva e quindi in queste aree la situazione è rimasta come in precedenza. Il risultato è un’applicazione spezzettata di queste nuove normative, ed in alcuni comuni è stata introdotta solo una tariffa agevolata. Ma effettivamente in quali centri è effettivamente attiva?
Per L’Abruzzo troviamo le città di Chieti e Teramo. A Cosenza e Reggio Calabria in Calabria appunto. In Campania nel solo comune di Salerno; in Emilia Romagna troviamo i comuni di Bologna, Casalecchio, Lugo, Parma, San Lazzaro; Udine nel Friuli Venezia Giulia; in Lazio invece i comuni di Genzano, Roma, Velletri, Ariccia, Latina, Viterbo. Solo il comune di Genova in Liguria; Senigallia per le Marche e Campobasso per il Molise. Empoli in Toscana e Aosta in Valle d’Aosta. In Umbria troviamo Perugia. In Puglia, Andria, Bisceglie, Lecce. In Sicilia, Agrigento, Catania e Messina. In Piemonte Alessandria e Vercelli ed infine in Veneto, Schio, Thiene, Vicenza.