Tragedia Ferrari, arriva l’arresto per il grande pilota della scuderia | L’accusa è pesante
Capita spesso di sentire che grandi campioni, atleti di calibro internazionale e amati dalla gente finiscano nei guai per i motivi più disparati. Del resto anche i campioni sono umani e possono commettere degli errori come tutti noi. Pensiamo a Maradona, a Pistorius, Mike Tyson, Miccoli e Robinho. Sono solo alcuni esempi, ma ce ne sono diversi anche nell’automobilismo. E uno è successo proprio di recente.
I campioni di ogni sport guadagnano grosse cifre di denaro e col fatto che il loro lavoro non viene svolto in un solo stato ma internazionalmente, è facile che non si facciano le cose per bene rispettando tutte le legislazioni dei vari paesi in cui si gareggia. A volte gli atleti stessi sono completamente ignari di commettere reati finanziari, lasciando spesso tutto in mano ai rispettivi commercialisti (grave errore). Questi hanno il mandato e quindi si suppone che agiscano con la coscienza dell’interessato.
Se ci pensate bene, un simile problema era successo al mitico Valentino Rossi diversi anni fa, quando nel 2007, quando oltre ad aver perso il titolo non riuscendo a battere Stoner, il N°46 era stato indagato per evasione fiscale per un problema di discordanza tra sede fiscale e di residenza, un conflitto tra legislazione italiana e del Regno Unito, luogo in cui viveva all’epoca il campione.
Il nuovo episodio è ancora una volta nel mondo delle corse, questa volta nel settore delle auto.
Purtroppo è successo a un ferrarista, quindi la cosa ci tocca da vicino. Ad Imola, in occasione della gara inaugurale del celebre torneo Ferrari Challenge, il pilota della Ferrari Roman Ziemian è stato arrestato dai militari della Guardia di Finanza. Una doccia fredda per lui, visto che l’abile pilota aveva vinto la gara, ed è stato arrestato proprio dopo avere alzato la coppa al cielo. Dalle stelle alle stalle, come si suol dire!
La ricostruzione dei fatti e le accuse
Il pilota polacco aveva su di lui un mandato di cattura internazionale, essendo accusato di vari reati legati al mondo della finanza in Corea del Sud. Roman Ziemian, pilota polacco 49enne, ha avuto una brutta sorpresa quando, uscito dalla sua Ferrari, si è visto avvicinare dagli agenti della GdF di Bologna, che gli hanno mostrato il mandato di cattura internazionale.
La gentilezza degli agenti: l’arresto avvenuto solo la celebrazione sul podio. Almeno il pilota ha pianto con un solo occhio. Dopo il podio quindi l’arresto. Purtroppo, però, non potrà partecipare alla seconda gara in programma, e chissà a quante altre se la sua situazione non si risolverà in positivo.
Il Tribunale di Seul lo accusa di reati abbastanza pesanti come truffa aggravata, riciclaggio di denaro e associazione criminale ad alta tecnologia. Secondo il PM, Ziemian avrebbe allestito quella che in gergo si chiama una “truffa di tipo piramidale“, o “catena di Sant’Antonio”.
Avrebbe venduto dei pacchetti pubblicitari sotto forma di investimenti fornendo agli stessi acquirenti delle provvigioni per ogni nuovo cliente trovato. L’ammanco è di circa 16 milioni di dollari e dovrà rispondere in tribunale di queste pesanti accuse.