Rinnovo patente, ci vogliono 3 mesi: rischi di non poter circolare | Ecco come stanno le cose
Burocrazia in tilt per i rinnovi della patente a causa delle proroghe dell’emergenza Covid. Ora le attese per le visite mediche sono infinite, ecco cosa succede a Roma.
Un iter infinito per rinnovare semplicemente il documento che attesta la possibilità di guidare. Sta diventando un’avventura (con i risvolti della dis-avventura e della vera e propria odissea) il percorso burocratico per occuparsi delle nostre patenti scadute. Qual è il problema? Innanzitutto, quello più importante: la visita medica. Senza questa certificazione non è possibile procedere con il rinnovo e quello che è successo a Roma ad un ragazzo disabile ha davvero dell’incredibile.
“Buongiorno, ho bisogno della visita medica per rinnovare la patente”: questa la semplice richiesta di Giulio, studente di Fisica all’Università La Sapienza di Roma affetto da una grave disabilità motoria che non può andare in università senza auto. Il suo documento di guida scade il 7 dicembre ed il rischio è che l’iter finisca in primavera. Questo perchè la risposta dell’Asl territoriale di Roma a cui il ragazzo si è rivolto ha risposto che i tempi di attesa sono biblici: si parla addirittura di “liste sature fino a febbraio 2023”.
Dunque, tre mesi di attesa, con il forte rischio di non sapere cosa fare dal momento in cui il documento è scaduto. In un qualsiasi controllo su strada gli agenti rileverebbero infatti una gravissima violazione del Codice della Strada, disciplinata dall’articolo 126, comma 11: la sanzione pecuniaria per la guida con patente scaduta prevede il pagamento di una somma che va da 155 a 624 euro e a decidere l’importo sono le autorità competenti in base a diversi fattori, fra i quali da quanto tempo è scaduto il documento. C’è poi la sanzione accessoria che è il ritiro della patente scaduta da parte delle autorità, senza perdita dei punti della stessa.
Famiglia di un ragazzo disabile: “Rinnovo patente in Italia deve funzionare in tempi umani”
Lo studente disabile di Roma, che rischia di non poter andare all’università fino alla prossima primavera per colpa della burocrazia, proverà quindi a chiedere una deroga speciale. La sua patente va infatti rinnovata ogni 18 mesi ma ad oggi dovrà aspettare oltre 120 giorni per fare la visita medico-legale e l’Asl non è pronta a gestire così tante richieste: le proroghe dell’emergenza Covid hanno creato un vero e proprio imbuto burocratico. La mamma del ragazzo intanto si è sfogata con queste parole: “Nel nostro Paese sembra non essere contemplata l’autonomia delle persone disabili. Mio figlio ha bisogno della patente per andare all’Università e seguire le lezioni. Stiamo provando a chiedere una proroga di validità ma, se non dovessimo riuscire nell’impresa, chi gli dice che non potrà può muoversi e fare la propria vita?”.
La famiglia ha ricevuto poi una prima risposta dell’Asl: “A causa della grave emergenza che si è verificata per la scadenza dei permessi di guida, le comunichiamo che le liste di attesa sono sature fino a febbraio 2023”. Il consiglio è stato poi quello di recarsi fuori regione per velocizzare i tempi di attesa. Ma il ragazzo, naturalmente, non è autonomo, non può prendere autobus per andare in università e rischierebbe di perdere le lezioni dell’anno accademico 2023 fino al momento in cui la situazione si risolverà.
“Non si può dare per scontato in un paese come l’Italia il fatto che, come suggerito in una mail, una famiglia possa spostarsi addirittura in un’altra regione, per sottoporsi alla visita medico-legale. Il rinnovo di una semplice patente deve funzionare in tempi umani“: questo il commento emblematico della mamma di Giulio.