Divieto di sosta, da oggi puoi metterti in seconda fila: sembra incredibile ma è tutto vero

Divieto di sosta, da oggi puoi metterti in seconda fila: sembra incredibile ma è tutto vero

Il divieto di sosta è una delle più comuni sanzioni che quotidianamente vengono prescritte a migliaia di cittadini. Le norme che regolano questo divieto sono varie e molte novità sono state proposte ed attuate per rendere più agevole la fermata di un veicolo al lato della carreggiata.

Troviamo in questo caso molte casistiche come il divieto di sosta in corrispondenza o in prossimità dei passaggi a livello e sui binari di linee ferroviarie o tranviarie ; nelle gallerie, nei sottovia, sotto i sovrapassaggi, sotto i fornici e i portici, salvo diversa segnalazione; sui dossi e nelle curve e, fuori dei centri abitati  sulle strade urbane di scorrimento, anche se ci si trova in loro vicinanza.

Non è possibile inoltre parcheggiare la propria auto vicino ai  segnali stradali verticali e semaforici in modo da occultarne la vista, e ovviamente anche  sui segnali orizzontali di preselezione e lungo le corsie di canalizzazione;  sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi per ciclisti, nonché sulle piste ciclabili e agli sbocchi delle medesime.

Insomma la regolamentazione è ampia ed in via generale bisogna tenere a mente che ovunque la sosta del proprio mezzo intralci la circolazione o la fruizione corretta dell’infrastruttura stradale da parte di altri utenti probabilmente è vietata. Vediamo altre casistiche menzionate nel regolamento:

Troviamo per esempio situazioni legate alla cosiddetta doppia fila, pratica tutta italiana che di fatto raddoppia i posti auto a disposizione, ma che ricordiamo è assolutamente vietata salvo alcune circostanze. Infatti le norme specificano il divieto di sosta dovunque venga impedito di accedere ad un altro veicolo regolarmente fermo, oppure lo spostamento di veicoli in sosta; In seconda fila è sempre vietata la sosta, tranne casi  di veicoli a due ruote, due ciclomotori a due ruote o due motocicli.

Sanzioni

Le sanzioni legate a questo divieto prevedono somme che partono dai 41 euro fino ad arrivare in casi più gravi a 345 euro, vediamole insieme:

Chiunque viola queste disposizioni è soggetto a sanzione amministrativa, ovvero pagamento di una somma da € 41 a € 168 per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote e da € 87 a € 345 per i restanti veicoli (queste cifre si applicando in riferimento all’articolo 158 comma 1 e 2 ).  Sempre all’interno di questo articolo del codice della strada tutte le altre norme sono  soggette sempre ad una sanzione amministrativa e al conseguente pagamento di una somma da € 25 a € 100 per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote e da € 42 a € 173 per i restanti veicoli.