Test dell’auto, scopri che tipo hai: potrebbero portartela via | Non potrai più guidarla
Si tratta di una misura votata dal Parlamento europeo e prevede la vendita di soli veicoli green dal 2035. Meglio scoprire immediatamente quanto davvero possa inquinare la nostra auto…
Nella notte tra il 28 e il 29 giugno 2022 il Consiglio dei ministri Ue dell’Ambiente ha annunciato una svolta storica, ovvero un passo importantissimo per la difesa dell’ambiente: approvato il pacchetto di misure green ‘Fit for 55’ per il clima, che comporterà la riduzione del 100% delle emissioni di Co2 entro il 2035 per le nuove auto. Dunque, stop alla vendita di veicoli endotermici (a combustione interna) a benzina e diesel. Se inizialmente si pensava che l’Europarlamento non approvasse il voto per posticipare tutto al 2040 ora invece la situazione è definita e possono iniziare i negoziati per raggiungere un accordo sui testi legislativi definitivi. Ci sono oltre 10 anni per adattarsi ad un cambio epocale.
No alla vendita di auto e furgoni inquinanti, così è deciso: il mercato è pronto a cambiare drasticamente nelle soluzioni di offerta ai consumatori. Non subito, certo. Ma è una certezza il fatto che i trasporti siano la principale fonte di emissioni climatiche alterate, derivate in gran parte dalle automobili. L’Italia ha reagito con qualche timore iniziale al “Fit for 55”, poiché in assenza di alternative a impatto zero disponibili per le imprese il cambiamento sarebbe per molti una follia che si tradurrebbe in un aumento di costi insostenibile per le aziende. La preoccupazione si riverserebbe soprattutto sul fatto di poter garantire competitività a fronte dei concorrenti internazionali che non hanno lo stesso livello di ambizione climatica europea.
Mercato auto, nuovo punto zero nel 2035: ma oggi quanto inquiniamo?
L’Unione Europea imporrà poi a tutti i paesi l’obbligo di disporre colonnine di ricarica lungo le strade principali a intervalli regolari, vale a dire ogni 60 km per l’elettricità e ogni 150 km per l’idrogeno. Anche l’Italia, per il momento ben lontana da questo tipo di organizzazione, dovrà adeguarsi. Nell’attesa del 2035 è opportuno chiedersi: quanto consuma davvero la nostra auto?
Esistono infatti vere e proprie classi ambientali di appartenenza, denominate “Categoria Euro”: queste suddividono i veicoli in base alle emissioni di gas climalteranti: la CO2, ma anche gli ossidi di azoto. A seconda del risultato, se un’auto rispetta i limiti stabiliti dalle normative europee, viene omologata. Può quindi essere immatricolata e immessa sul mercato.
Esistono in particolare la Euro 1 (1993), Euro 2 (1997), Euro 3 (2001), Euro 4 (2006), Euro 5 (2009 e 2011) ed Euro 6 (2016). Per verificare la classe ambientale di appartenenza di auto e moto è disponibile il servizio online nella pagina del Portale dell’automobilista. Basta selezionare il tipo di auto e inserire il numero di targa. Ad ogni modo, comunque, è utile consultare l’anno di immatricolazione di un veicolo, anche con l’ausilio della carta di circolazione.
Fin quando potremo quindi circolare con le nostre auto considerate “inquinanti”? Occhio in particolare alle disposizioni delle Regioni Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto: qui ci sono diversi divieti e blocchi, anche solo per fascia oraria, delle auto classificate dalla Euro 1 fino all’Euro 4.