Schumacher, alla fine ‘non ce l’ha fatta’: è successo davvero
Sainz sei volte fuori per numero di ritiri in un gran premio: come Schumacher nel 2005. Sembra incredibile, ma il pilota tedesco celebre per i suoi grandi successi in realtà possedeva un record negativo, oggi infranto. Ecco cosa è successo.
Nonostante la pole position il pilota Ferrari Carlos Sainz nel gran premio degli Stati Uniti è stato costretto al ritiro dopo la prima curva per un contatto con George Russell. Michael Schumacher, dunque, non ce l’ha fatta a tenere questo record negativo ed è stato eguagliato proprio dallo spagnolo. In un Mondiale già messo in cassaforte da Max Verstappen la Ferrari aveva grosse aspettative per la gara di Austin, vinta proprio dall’olandese sempre più vicino ad entrare nella storia.
Chi ne esce davvero molto deluso e contrariato dalla prova di Austin è invece Carlos Sainz, al sesto ritiro stagionale (ecco il record): è proprio Verstappen a rallentare la sua azione costringendo il ferrarista ad essere raggiunto dalle due Mercedes. Non ha colpe l’ex McLaren, invece, per l’impatto subìto con George Russell, con il britannico che è stato anche penalizzato con 5 secondi. Occhio però a fare confronti tra il Mondiale del 2005 e questo in corso: Schumacher guidava una monoposto con diverse lacune (alcuni la considerano la peggiore di sempre pilotata dal tedesco) rispetto al bolide che non aveva avuto avversari nelle cinque stagioni precedenti. Paradossalmente Sainz ora può fare anche peggio di “Schumi”, dovesse ritirarsi per la settima volta in stagione.
Per Sainz il discorso è ben diverso e bisogna analizzare attentamente il suo percorso di crescita: la sua F1-75 è in grado di poter assicurare grandi prestazioni in pista ed ad eccezione del gran premio di Austin (dove è Russell l’unico colpevole) non ha comunque lasciato il segno in questo 2022 dopo il quinto posto del 2021, che lasciava ben sperare. La partenza sembra non essere una delle migliori qualità dello spagnolo e questa è un’altra caratteristica che in qualche modo lo accomuna a Schumacher. Il tedesco, però, spesso e volentieri, sapeva come rimontare il terreno perso all’inizio.
Tornando infine a Max Verstappen si tratta della 13esima vittoria stagionale: il numero uno della classifica Mondiale di Formula 1 ha pareggiato il record di Michael Schumacher (2004) e Sebastian Vettel (2013). Il pilota della Red Bull festeggia così con un altro successo il secondo titolo piloti consecutivo centrato due settimane fa in Giappone, riuscendo a beffare sul difficile circuito americano nel finale di gara Lewis Hamilton.