Rinnovo patente, questa dimenticanza ti può costare 2 anni di carcere: mettiti subito in regola

Rinnovo patente, questa dimenticanza ti può costare 2 anni di carcere: mettiti subito in regola

Per guidare l’auto è necessario essere in possesso di una patente. Questo, fortunatamente, lo sanno tutti, o almeno si spera. Tutti sanno anche che la patente deve essere rinnovata a cadenza regolare, in base alla propria età. Nel corso del rinnovo bisogna però stare molto attenti a fornire tutte le informazioni necessarie. Altrimenti si rischia di commettere un reato.

Quando si procede al rinnovo della patente, un documento necessario per poter guidare l’auto, bisogna ricordarsi di fornire tutte le informazioni necessarie. L’automobilista è infatti obbligato a fornirle tutte e corrette, se non vuole ritrovarsi a scontare fino a due anni di carcere.

Il rinnovo della patente è un’incombenza alla quale ogni automobilista deve sottoporsi periodicamente. In particolare, per la patente B, la patente va rinnovata: ogni 10 anni fino ai 50 anni di età; ogni 5 anni per età compresa tra 50 e 70 anni; ogni 3 anni per età compresa tra 70 e 80 anni; ogni 2 anni oltre gli 80 anni.

Al momento del rinnovo bisogna presentarsi davanti ad una commissione medica, che stabilirà l’idoneità o meno alla guida. Ovviamente questa verrà stabilità tramite una visita medica. Bisogna però, al momento della visita, fornire informazioni riguardo alcune patologie, affinché la commissione possa fare le proprie valutazioni al meglio.

Non fornire le informazioni corrette può costare carissimo agli automobilisti. La legge stabilisce infatti che “chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, è punito fino a due anni di reclusione”. Inoltre, nel caso di incidente, bisognerà risarcire i danni subiti di tasca propria, se si prova che la patente è stata ottenuta in seguito a queste omissioni.

Quali patologie impediscono di avere la patente?

 

Esistono delle patologie che vanno dichiarate, dal momento che impediscono completamente di guidare l’auto. Si tratta di:

  • malattie che richiedano l’impianto di defibrillatore cardiovascolare o di dispositivi di assistenza cardiaca;
  • patologie vascolari periferiche, specialmente in caso di aneurisma dell’aorta con diametro dell’arteria che possa comportare il rischio di rottura improvvisa;
  • cardiomiopatie strutturali ed elettriche o in presenza di ventricolo sinistro con spessore di parete, tachicardia ventricolare non sostenuta, precedenti di morte improvvisa in famiglia, assenza di aumento della pressione arteriosa dopo attività fisica;
  • insufficienza cardiaca di classe III e IV NYHA;
  • valvulopatia di classe III e IV NYHA o con frazione di eiezione al di sotto del 35%, stenosi mitralica e ipertensione polmonare severa o stenosi aortica in grado di causare una sincope;
  • valvulopatia con insufficienza o stenosi aortica, insufficienza o stenosi mitralica corrispondente alla IV classe NYHA o con sincopi;
  • sindrome di Brugada con sincope o morte cardiaca improvvisa abortita;
  • sindrome del QT lungo con sincope.


In questi casi bisogna purtroppo rinunciare alla patente, ed evitare anche di mentire durante le visite, se non si vogliono rischiare due anni di carcere.