Truffa del benzinaio, ecco il nuovo trucco: ti svuotano il conto in un attimo
Brutte sorprese alle stazioni di rifornimento? Sono molte, purtroppo, le possibilità di incappare nelle più svariate fregature alle pompe di benzina, ma anche in situazioni inaspettate. Occorre fare quindi molta attenzione.
Tra i comportamenti da evitare al benzinaio, ad esempio, c’è quello di riempire una qualsiasi tanica di fortuna nei momenti (si spera sempre, rari) in cui ci servirà un po’ di benzina per far ripartire la macchina. Se vorremo fare scorta di benzina, dunque, dovremo necessariamente utilizzare un contenitore omologato. Il gestore potrebbe opporsi alla nostra azione, in quanto pericolosa. Distrarsi mentre facciamo rifornimento, poi, è assolutamente da evitare: che sia per guadare il cellulare, che sia per una sigaretta da accendere (molto pericolosa), fino al possibile contatto dei vapori del carburante con l’elettricità elettrostatica rilasciata dalla pompa. I vari contenitori devono quindi essere sempre appoggiati per terra. Occorre poi prestare molta attenzione alle fuoriuscite di carburanti.
Pagamenti presso le stazioni di servizio: cosa evitare
Le disavventure più pesanti, in ogni caso, possono derivare dal tipo di pagamento presso le stazioni di servizio e di rifornimento di benzina. E’ infatti meglio evitare, viste le possibili conseguenze, il pagamento con carte di credito ai lettori automatici. E’ infatti altissimo il rischio di clonazione delle carte: se un lettore illegale viene inserito all’interno del terminale, infatti, potremmo ritrovarci gli addebiti per una marea di transazioni non dovute. Per evitare queste spiacevoli conseguenze è sempre meglio andare a pagare la nostra benzina all’interno del locale evitando di utilizzare il bancomat posto all’esterno, oppure consegnando i contanti al gestore.
Un caso che ha fatto molto scalpore è quello di un furto di 25mila euro di carburante in due mesi da parte di un titolare di un distributore in provincia di Siena. L’uomo è infatti riuscito a prelevare in modo illegale da alcune aree di servizio in Toscana grazie ad un sistema di clonazione delle carte carburante dei suoi clienti.
Grazie ad un kit, acquistato su un sito americano per 500 dollari, l’uomo era in grado di acquisire i codici delle carte con banda magnetica che i suoi clienti gli affidavano al momento del pagamento del loro rifornimento e riprodurli su carte vergini anche questa comprate su internet. Una volta clonata la carta il benzinaio si recava in un distributore e prelevava il carburante pagandolo con la scheda “taroccata”. Sono stati i Carabinieri di Orbetello a scoprire il trucco dopo un anno di indagini, sequestrando circa 200 carte clonate e altrettante vergini.