Ztl, addio multe: chiedi immediatamente il risarcimento | Non possono farlo
Accesso alla Ztl da parte di una persona disabile: è prevista la multa oppure è possibile chiedere un risarcimento? C’è una novità in Italia e riguarda la possibilità di utilizzare una piattaforma digitale che eviterà ogni equivoco. Vediamo di cosa si tratta.
Partiamo da qui: cos’è il contrassegno di parcheggio per disabili e invalidi? Si tratta di un’agevolazione (il contrassegno in passato arancione è ora di colore blu) concessa ai portatori di handicap e/o invalidi con problemi di deambulazione e ai non vedenti. Tale contrassegno ha validità di cinque anni, anche se l’invalidità è permanente. Alla scadenza potrà essere rinnovato. Il portatore di handicap e/o l’invalido che ha ottenuto il contrassegno per parcheggio ha diritto ad alcune deroghe al codice della strada senza rischio di subire multe: ad esempio, può parcheggiare in aree appositamente dedicate, e può entrare anche in zone vietate alla generalità dei veicoli. E qui il dubbio: è obbligatorio comunicare questo transito?
La Corte di Cassazione con la Sentenza N. 2310/17, ha statuito che chiunque abbia un contrassegno per invalidi – da esporre obbligatoriamente sul parabrezza dell’auto – ha diritto a transitare in una zona a traffico limitato (Ztl) e nelle corsie riservate. Nel caso in cui la persona disabile sia il conducente (o anche fosse il passeggero) è quindi consentito entrare in questa zona senza comunicare il passaggio alla Polizia Locale. Ecco la novità: la comunicazione agli uffici di polizia può avere la funzione di facilitare i controlli, ma la giurisprudenza (a suon di sentenze) ha chiarito che non sussiste più l’obbligo.
Multe a persone disabili per accesso alla Ztl: si possono contestare
E se dovesse arrivare una multa a casa? In caso di sanzione per non aver comunicato il transito gli automobilisti con disabilità certificate potranno citare varie sentenze che confermano come sia consentito l’accesso anche senza bisogno di comunicare il passaggio. Il percorso per tentare di chiedere giustizia prevede un esposto presso il Giudice di Pace o il Prefetto territorialmente competente.
In ogni caso in molti comuni italiani (non ancora tutti) è attiva o lo sarà a breve una piattaforma informativa, unica e nazionale, ad ottimizzare gli accessi delle persone disabili e rilevare in tempo reale – tramite verifica della targa da parte degli uffici comunali – chi ha diritto ad accedere alla Ztl e chi no. Uno strumento sicuramente utile per garantire efficienza nel campo della mobilità per le persone più bisognose, alle quali è stata magari recapitata una multa non dovuta. Il soggetto titolare del contrassegno potrà comunicare tramite la piattaforma, in tempo reale e attraverso una app, eventuali nuove targhe di auto, diverse rispetto a quella registrata.