2000€ di multa, la tua targa non potrà più essere montata così: è scattato il divieto assoluto
Risparmiare sull’assicurazione, multe e bolli auto? Agli automobilisti italiani è stato tolto dalla scorsa primavera un vero e proprio escamotage. Una nuova normativa entrata in vigore a marzo 2000 limita in particolare coloro che guidano un veicolo con targa straniera. Vediamo i dettagli.
C’è una nuova normativa che riguarda la possibilità di utilizzare in Italia un veicolo con targa estera, ma per capire meglio i cambiamenti introdotti partiamo dalla situazione precedente: il limite per guidare un auto con targa straniera per i residenti in Italia era fissato a 60 giorni. Nel momento in cui trascorrevano 2 mesi dalla residenza nel paese, quindi, scattava il divieto di guidare sul territorio nazionale questo tipo di veicoli. L’Italia ha però deciso di adeguarsi alla relativa legge europea attraverso la modifica degli articoli 93, 94, 132 e 196 del Codice della Strada.
Cosa è cambiato? I cittadini stranieri che richiedono e ottengono la residenza italiana hanno – a partire dal 21 marzo – l’obbligo di immatricolare in Italia i veicoli di proprietà già immatricolati all’estero. L’obbligo scatta dopo 3 mesi dall’ottenimento della residenza; dopo questi 90 giorni, chi viene pescato a circolare con un’auto non immatricolata viene multato. Oltrepassato questo termine di tempo, il veicolo dovrà essere immatricolato con targa italiana, oppure portato di nuovo all’estero.
Auto con targa estera su suolo italiano: nuove norme e multe salate
Ci sono però alcune zona d’ombra: la normativa si riferisce al proprietario del veicolo, e non al suo utilizzatore. Se pensiamo a tutte le persone che pur guidando un’auto non ne sono intestatarie, per prestiti, comodati, contratti di leasing o di noleggio, la platea si fa molto ampia. Ecco che subentra la legge. In questi casi vige l’obbligo di avere a bordo del veicolo, oltre al documento di circolazione estero, un documento sottoscritto dall’intestatario del mezzo in data certa e specificata. Questo documento deve riportare la durata del “prestito” e la sua natura.
Senza questa documentazione, quando le forze dell’ordine effettueranno i dovuti controlli, scatterà immediatamente una multa di 250 euro nonché il fermo amministrativo dell’automobile, con l’obbligo di fornire i documenti agli uffici di polizia entro 30 giorni (altrimenti scatterà una seconda multa da oltre 700 euro). Chi viola le disposizioni previste per la circolazione in Italia con targa estera, senza alcuna possibilità di fornire la documentazione richiesta, va incontro complessivamente ad una multa compresa tra i 712 e i 3.588 euro. A questa ammenda economica può essere sommato, come prescritto dall’articolo 93 del Codice della Strada, anche il sequestro del mezzo. Bisogna parallelamente ricordare che per quanto riguarda i cittadini stranieri con residenza all’estero, la circolazione in Italia con targa straniera è permessa per una durata massima di un anno.