Autogrill, dopo 50 anni l’addio è doloroso: non potremo più fermarci lì | Automobilisti distrutti
Gli Autogrill sono un elemento fondamentale nella rete autostradale. Oltre a garantire rifornimento per i lunghi viaggi e per le auto che non hanno una grandissima autonomia, permettono anche agli automobilisti di riposarsi, ristorarsi e fare una pausa pranzo. Come si potrebbe fare senza? Eppure è una cosa che può succedere.
Gli autogrill sono quindi sempre stati una manna per gli automobilisti, offrendo aree di sosta, possibilità di usare i servizi igienici, prendersi una pausa per sgranchirsi, mangiare qualcosa, bere un caffè e ripartire poi con più concentrazione nella parte restante di un lungo viaggio. Sono sempre stati più diffusi sulle grandi autostrade del nord Italia, essendo queste molto lunghe e piene di pendolari che fanno avanti e indietro da regione a regione.
Con l’arrivo e la diffusione dei treni ad alta velocità, come Italo e Freccia Rossa di Trenitalia, sicuramente il volume di persone che intraprende lunghi viaggi giornalieri per motivi lavorativi sulle autostrade è un po’ diminuito, e c’è da dire che al sud Italia le cose non sono sempre andate di pari passo con la parte più alta dello stivale.
In Sicilia particolarmente, gli autogrill si sono sempre contati sulle dita di una mano. Uno dei più famosi è indubbiamente l’Area di Servizio Caracoli, situato sulla Palermo-Messina all’altezza di Termini Imerese, che ha goduto di periodi floridi grazie anche alla presenza dello stabilimento Fiat situato proprio nello stesso comune.
Altre autostrade e grandi strade provinciali come la Palermo-Sciacca hanno visto negli anni una sempre più costante desertificazione, con distributori anche piccoli che hanno cessato l’attività e negli anni hanno lasciato scoperte di aree di sosta e rifornimento tratti lunghi anche più di 100 km.
Palermo-Catania diventa il viaggio della speranza senza Autogrill
Se a questa situazione già critica ci aggiungiamo il caro bollette che ha visto le imprese subire rincari in bolletta corrente elettrica e gas aumentare del 400% nel giro di pochi mesi, capiamo bene che un’impresa già in difficoltà dal cambiamento dei tempi si ritrova in ginocchio, ritrovandosi a non poter pagare le bollette, o a dover indebitarsi nella speranza che la situazione ritorni alla normalità entro pochi mesi.
Le imprese di questo tipo sono già state piegate dai due anni pandemici, che con lockdown e limitazione della circolazione hanno visto i profitti crollare sotto zero, e in questi mesi stanno arrivando le spese da pagare che erano state sospese o rimandate dai precedenti Governi Conte e Draghi.
E allora non stupisce che molte attività preferiscano chiudere battente: meglio perdere che straperdere. Ed è proprio quanto è successo a “Sacchitello Nord”, la storica area di servizio sull’A19 all’altezza di Enna. Questa tragica chiusura lascerà un tratto lungo ben 160 chilometri, fra Gelso Bianco e Caracoli, da Catania in direzione Palermo, completamente sprovvisto di un’area di servizio e ristoro. La testata giornalistica La Sicilia ha rassicurato che al momento nessun altra struttura ha annunciato una simile tragica fine attività. Ma per quanto potrà durare?
Gli Autogrill sono strutture che per la loro natura stessa devono stare aperte 24/7, devono stare sempre con le luci accese e i forni attivi per dare accoglienza e ristoro ai viaggiatori che possono decidersi di sostare a ogni ora del giorno e della notte, quindi è pure impossibile pianificare un piano di taglio ai costi.
Di certo, gli automobilisti siciliani non sono di certo impreparati a situazioni simili. Basti pensare che sull’A29 Palermo-Mazara del Vallo non c’è mai stato un Autogrill. Almeno è un’autostrada tutta dritta…
Questo problema però, unito alla tragica situazione delle strade e autostrade siciliane che stanno letteralmente cadendo a pezzi, e una rete ferroviaria praticamente inesistente che vede una dicotomia assurda e un bipolarismo inaccettabile dei Governi nella gestione dello stesso Paese tra Nord e Sud, sta veramente rendendo i trasporti e gli spostamenti in Sicilia davvero insostenibili.