3500€ di multa, se non stai attento arriva anche a te: in pochi conoscono questa legge
Bisogna stare attenti alle multe, ad evitarle, e, se proprio arrivano, ad essere più accorti per le prossime volte. Ma ci sono anche degli altri aspetti ai quali prestare attenzione, ossia i tempi nei quali le multe vengono pagate, e come se non bastasse, anche i canali di comunicazione utilizzati per la notifica. Vediamo ora il tutto più nei dettagli.
Se una multa non viene pagata nei tempi si finisce in mora per le autorità, in particolare nei confronti del comune, che è l’ente abilitato alla riscossione. Avevamo già fatto riferimento alla necessità di pagamento della multa nel termine di 60 giorni, altrimenti la medesima costa molto più cara. Ora, c’è una casistica, prevista dalla legge, che non tutti conoscono, e che potrebbe portare, in termini finanziari, a serie conseguenze.
Con l’arrivo del digitale, le multe possono legalmente essere trasmesse sulla Pec, la posta elettronica certificata. Questa risponde infatti a dei criteri di rappresentanza legale della comunicazione del soggetto, in termini inequivocabili, dalla legge determinati. Ora, ad un fisioterapista di Rovigo, è capitato di prendere, nel corso di due anni e mezzo, sei verbali per eccesso di velocità, sempre a Taglio di Po. Il guaio è che non s’è n’era accorto proprio per il canale di comunicazione utilizzato. Il professionista aveva ricevuto via Pec tutti e sei i verbali.
Ma il punto è un altro. Non ha mai aperto, in questo arco di tempo, la sua Pec, e quello è stato un errore che costa caro. Specialmente se si tiene conto della valenza legale delle comunicazioni ricevute. Il fisioterapista, per tematiche legate alla sua professione, aveva aperto la suddetta Pec, ma senza mai farne uso. Ogni volta che un’ingiunzione di messa in mora, con relativa espansione del debito, per mezzo della sanzione accessoria, veniva notificata, continuava imperterrito a non accorgersi di nulla.
La conclusione del caso
Alla decima notifica, finalmente il diretto interessato scopre di aver preso i sei verbali, congiuntamente alle sanzioni accessorie (anch’esse contribuenti ad integrare e incrementare il totale da pagare). Ciò perché stavolta, l’ente competente, non ottenendo risposta, ha scritto una raccomandata cartacea al cittadino cui erano indirizzate le sanzioni. Ed era ora. Come il protagonista della vicenda ha affermato, guardando il bicchiere mezzo pieno, è meglio che sia stato così, altrimenti, dopo qualche anno, egli e la sua famiglia si sarebbero ritrovati con dei grossi guai finanziari nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, per aver contratto debiti sanzionatori mai pagati nei confronti di un ente pubblico.
Certo, la suddetta notifica cartacea, il comune avrebbe potuto inviarla prima, ma meglio tardi che mai. In definitiva, si presti bene attenzione alla normativa, poiché se avete una Pec, è molto facile che il comune in cui risiedete possa spedirvi lì la contravvenzione e non vederla. Nel caso della vicenda citata, da un debito di alcune centinaia di euro si è arrivati a 3.500 euro di sanzione complessiva.