Viaggi in macchina, questo trucco ti salverà la vita: non soffrirai più
Tutti siamo stati bambini e scavando nella memoria ricorderete senz’altro quanto i viaggi in auto ci sembrassero infiniti. Se avete dei figli potrete confermare questa situazione. Ma perché i bambini soffrono i viaggi anche se non particolarmente lunghi? Ce lo spiega la scienza.
Un organismo di un bambino è ancora in fase di formazione, quindi sebbene possa essere considerato spesso un adulto in miniatura, tutti i suoi sistemi interni, a cominciare da quello nervoso, il cervello con i suoi emisferi, il sistema immunitario e quello sensoriale sono ancora in via di sviluppo. Questo è un primo elemento che ci può fare comprendere come mai i bambini spesso possano provare fastidio nei viaggi in macchina, che essi siano più o meno lunghi.
Fastidio che può provenire sia da un malessere fisico (come nausea, mal d’auto e conati di vomito) che psichico. Non capita di rado, infatti, che diversi bambini soffrano il mal d’auto e che gli stessi bambini non soffrano più questo malessere una volta entrati in pubertà o in adolescenza.
Ma non c’è solamente la questione fisiologica che può portare un bambino a diventare insofferente ai viaggi in auto, c’è anche una problematica legata alla percezione, che ci ha spiegato in modo abbastanza semplice la scienza.
Il tempo dei viaggi è percepito diversamente da ognuno di noi
Vi è mai capitato di pensare a quanto sia trascorso lentamente il periodo dei cinque anni delle scuole superiori, e ora magari a 30-40 anni, quanto sembra sia trascorso velocemente l’ultimo quinquennio? Ebbene, c’è una spiegazione logica con fondamenta scientifiche su questa percezione, ed è la stessa che porta i bambini piccoli a reggere con fatica i viaggi di 1-2 ore in auto.
Facciamo un esempio: un bambino di sette anni ha ancora tutta una vita davanti e per lui un anno rappresenta addirittura quasi il 15% della sua intera esistenza, mentre per un settantenne lo stesso lasso di tempo equivale a poco più dell’1% della sua vita vissuta. Questo paragone ci può aiutare a comprendere perché per noi un viaggio di 1 ora in auto sia poca roba, mentre per un bambino possa sembrare un’eternità. Del resto lo diceva lo stesso Einstein che il tempo scorre relativamente. Basti pensare che per noi una vita intera sembra un’eternità, ma la terra e il sistema solare stanno lì da più di 4 miliardi di anni!
Ed ecco perché la domanda ricorrente dei bambini in auto: “quanto manca….e quando arriviamo…e sono stanco…” I bambini percepiscono il tempo e le distanze diversamente dagli adulti, e inoltre hanno meno capacità di tollerare momenti in cui non fanno nulla che li coinvolga e diverta. Si annoiano facilmente e soprattutto per loro natura odino stare immobili. Ecco perché i bambini vanno sempre saltellando per casa e quando andiamo in giro camminando: hanno bisogno di muoversi per sviluppare il loro sistema motorio e scaricare l’energia, perché ne hanno tanta.
Quindi, la prossima volta che portate i vostri figli in auto per lunghi tragitti, se si spazientiscono abbiate comprensione!