Accensione auto, non farlo mai più così: la tua auto durerà 10 anni in più
Per chi tiene alla cura della propria auto presterà i migliori interventi di manutenzione per tenerla sempre al top delle prestazioni e in aspetto smagliante. Molte volte, si arriva ad una condizione nella quale, la propria auto, richiede un intervento che, se non è totale, poco ci manca, dovendo intervenire su vari punti del motore (o la sostituzione del medesimo), più gli interventi necessari sulla carrozzeria. Spesso, nel momento in cui l’auto perviene alla condizione menzionata, si preferisce sostituirla. Ma altri rimedi sono possibili.
Infatti, se si considera che non solo interventi manutentivi, ma anche un utilizzo oculato della stessa vettura può portarne al mantenimento nelle condizioni con maggiore facilità, il dado è tratto. Una prima soluzione è quella dichiarata in apertura, con interventi mirati e puntuali, effettuati gradualmente, per far sì che la macchina arrivi, solo un certo periodo, a delle condizioni pietose.
Ma, un altro mezzo è dato dal fatto che, un utilizzo privo di eccessi, come quello che vogliamo segnalarvi oggi in relazione ad un particolare aspetto, determinerà una migliore tenuta dell’auto. Anche gli interventi di manutenzione saranno necessari con molta minor frequenza. Parliamo, nello specifico, del riscaldamento del motore a freddo. Nel momento in cui si procede con l’avvio di un motore che era stato spento quantomeno per l’intera nottata, come comportarsi? Si accenderà a freddo come se niente fosse? Il motore in questione si scalderà in maniera corretta?
A motore appena avviato, le pareti metalliche iniziano ad immagazzinare calore, dando luogo ad un processo di scambio termico. Con una differenza di temperatura elevata fra i gas e le superfici che essi percorrono, dà luogo ad uno scambio termico particolarmente sentito, per il motore. Ora, il materiale delle valvole di scarico detiene un coefficiente di dilatazione di gran lunga inferiore a quello della testa, ma lavorano ad una temperatura molto più elevata. Ne consegue che la distribuzione delle temperature, nell’avvio a freddo, non avviene uniformemente, e ciò dà tensioni nella struttura del motore.
Conseguenze e soluzione
Le pareti metalliche sono quindi esposte, in un rapido avvio a freddo, a delle sollecitazioni termiche troppo elevate. Ciò si tradurrà, fisicamente, nelle criccature da fatica termomeccanica, che si formeranno e si espanderanno nel tempo. Sono delle modalità di usura delle pareti metalliche in questione, che avviene molto progressivamente. Nel momento in cui le pareti non svolgeranno doverosamente la funzione di scambio termico, la macchina non si avvierà. Quindi, cosa fare?
Effettuare la partenza non nell’istante successivo l’avviamento a freddo, ma almeno una ventina di secondi dopo. A veicolo avviato con calma, cambiare le marce così da garantire un’andatura moderata, che possa consentire una prosecuzione progressiva e graduale di scambio termico. Ci si accorgerà del momento in cui il motore si scalda, basterà generalmente mezzo minuto d’andatura moderata. Dopodiché esso sarà in grado di pervenire a ritmi di funzionamento sempre più elevati.