Non puoi più guidare in Italia così: sono 1000€ di multa | Disperazione per i proprietari delle auto
Recentemente c’è stata in Italia un sostanziale aggiornamento del Codice della Strada, con la modifica di ben 40 articoli. Inasprite alcune sanzioni, tra cui utilizzo di smartphone e tablet alla guida e multe fino a 1000 euro.
Tutto merito (o colpa) dell’entrata in vigore della Legge n.238 del 23 dicembre 2021, che è deputata all’inserimento di nuovi articoli nel Codice della Strada. La nuova legge ha la missione principale di evadere il fisco con l’immatricolazione all’estero di veicoli da possedere e guidare in Italia, sfruttando le differenze di normative tra i vari Paesi. Bisogna fare attenzione, perché se non si rispetteranno le nuove regole riguardo all’immatricolazione all’estero si rischiano multe salatissime.
Più nello specifico, il nuovo articolo 93-bis indica le formalità necessarie per la circolazione degli autoveicoli, motoveicoli e rimorchi immatricolati all’estero e condotti da residenti in Italia. La circolazione sul nostro territorio italiano di questi veicoli o motoveicoli immatricolati all’estero ma di proprietà di soggetti che abbiano la residenza anagrafica in Italia, è consentita solo previa il rispetto di determinate condizioni.
Dallo scorso febbraio 2022, quindi, i veicoli con targa estera potranno circolare in Italia solo a patto che siano stati immatricolati entro 3 mesi dall’acquisizione della residenza. Se tuttavia, il veicolo sia guidato da un altro individuo non proprietario del veicolo e in possesso di residenza italiana, il veicolo potrà circolare ma si dovrà esibire un documento specifico.
In particolare da tale documento, sottoscritto con data certa dal proprietario, deve indicare il titolo e la durata della disponibilità del veicolo. Nel caso in cui il veicolo superi 30 giorni di disponibilità, non necessariamente contigui, il titolo e la disponibilità devono essere registrati dall’utilizzatore. Si dovrà richiedere registrazione nell’apposito elenco del sistema informativo del PRA.
Si rischia una multa fino a 1600 euro
Nel caso in cu il veicolo sia sprovvisto del documento, il conducente dovrà provvedere immediatamente alla registrazione. Sono tenuti ai predetti obblighi anche i lavoratori subordinati o autonomi che esercitino un’attività in uno Stato limitrofo o confinante, con veicoli ivi immatricolati. Vige altresì l’obbligo di registrazione entro 60 giorni dall’acquisizione del veicolo.
Rischi decisamente salati per chi fosse beccato senza tutti i documenti in regola. Se un proprietario di veicolo immatricolato all’estero consente la circolazione sul territorio italiano privo l’immatricolazione entro i 3 mesi, sarà soggetto ad una sanzione compresa tra 400 e 1.600 euro.
Idem per i lavoratori subordinati o autonomi che esercitino un’attività in uno Stato limitrofo o confinante senza la registrazione entro 60 giorni. Se invece non si è intestatari del veicolo e si è sprovvisti del documento relativo durante un controllo, chi conduce l’auto è passibile di una sanzione amministrativa che va da 250 a 1.000 euro.