Ne abbiamo parlato tante volte: è un problema che sta coinvolgendo un po’ tutto il mondo e ovviamente il mercato italiano è coinvolto. C’è un problema nei tempi di consegna delle auto nuove causato dalla carenza di chip e semiconduttori, aggravato dalla situazione geopolitica, nonché dalla crisi energetica.
Acquistare un’auto nuova può essere un vero e proprio incubo per chi ne ha esigenza in tempi brevi. Con l’automotive sempre più sviluppato e preponderante, e l’elettronica deputata praticamente a qualsiasi aspetto utile a governare i sistemi integrati delle auto, evidentemente la richiesta di chip e schede elettroniche è cresciuta esponenzialmente per il mercato dell’auto. Purtroppo, però, contestualmente si è verificata una drastica riduzione dell’offerta per via della pandemia da COVID-19 e per la carenza di materie prime necessarie per la produzione di chip, come oro e palladio. La situazione era quindi già critica un anno fa, con tempi di attesa di un anno o più per la consegna di un’auto nuova, ma ora le cose sono ulteriormente peggiorate.
Ma perché sta succedendo tutto ciò? E quando si risolverà la situazione? Per costruire un’automobile moderna servono fino a 1.400 chip per gestire vari sistemi dell’auto: dagli alzacristalli elettrici agli schermi di infotainment, fino ai sistemi di guida assistita.
Durante il 2020 la produzione di auto si è praticamente azzerata. Le fabbriche di semiconduttori hanno dovuto ridurre la produzione per mancanza di personale in lockdown o addirittura per chiusure complete, e quel poco che veniva prodotto è stato dirottato verso computer e dispositivi elettronici richiesti per la DaD e per lo smart working. La crisi energetica, la guerra in Ucraina e le tensioni geopolitiche non stanno aiutando quindi un settore già in crisi e la conseguenza è ovvia: i tempi di consegna si allungano ulteriormente. Molti hanno optato per l’usato garantito o per le auto a Km 0, ma anche questo settore si è velocemente saturato.
Ma si vede la fine del tunnel? Una situazione analoga l’ha vissuta il mercato delle schede video. Fino a qualche mese fa era impossibile trovare schede grafiche per computer, e se si trovavano era a prezzi persino quadruplicati. Improvvisamente, però, la situazione si è sbloccata, complice anche il crollo del mercato delle cryptovalute, fortemente insicuro e oggi in perdita. La conseguenza è stata un fortissimo calo della domanda e una crescita esponenziale della disponibilità.
Per le auto però non è così semplice, in quanto se non ci sarà un evento che faccia calare drasticamente la richiesta, la situazione non si sbloccherà così rapidamente.
Secondo una recente ricerca di mercato, servono circa sei mesi per la consegna di una vettura del marchio BMW ordinata a febbraio, mentre marchi come Audi non sono stati in grado di fornire una tempistica.
I tempi di attesa diventano molto lunghi per vetture totalmente elettriche come Tesla, con consegne non prima del 2023 per Model S e Model X.
Altri marchi invece fanno differenze da modello a modello. Ford, per esempio, chiede attese che possono variare dai 3 ai 7 mesi (tutto sommato accettabili), ma chi ha ordinato la Mustang Mach-E elettrica dovrà aspettare parecchio di più.
Certamente, bisogna fare qualcosa senza una luce in fondo al tunnel, e diversi produttori stanno operando in tal senso. Una soluzione è quella di ridurre i dispositivi elettronici a bordo rinunciando a feature come sicurezza, aiuti alla guida e infotainment.
Da questo punto di vista, rincuora una recentissima inchiesta del Quattroruote, che indica i tempi di attesa di svariate auto:
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