Esattamente, il casco, viaggiando su due ruote di qualsiasi cilindrata, non va indossato e basta, deve anche essere ben allacciato. Ma- a quanto pare- nemmeno questo basta…
Dopotutto sappiamo come per legge saremo obbligati ad indossare il dispositivo di protezione ogni volta che saliremo in moto o in scooter al di là della nostra età e da quando possediamo il patentino o la patente. Inoltre esso ci protegge in caso di caduta, di tamponamento e di indicente. Ma il casco deve essere anche a norma ed essere fortemente in grado di poterci proteggerci dagli eventuali urti.
Poi c’è anche da dire che per molti è legato alla Moda e all’ estetica: per esempio molti bikers tendono a sceglierlo con molta cura e ad abbinarlo alla propria tuta oltre che con il proprio mezzo.
Ma al di là di ciò è anche bene sottolineare che- in realtà- esistano tre tipologie diverse di caschi.
Partiamo, parlando di quello integrale che è adatto per percorsi extraurbani dove si raggiungono velocità superiori agli 80 km/h. E’ stato progettato per una maggiore resistenza contro il vento, i detriti del manto stradale e gli insetti.
Passiamo poi a quello Jet che è– invece- è studiato per lasciar passare maggiormente aria, essendo aperto sul volto, ma è adatto a percorsi cittadini dove non si può viaggiare a grande velocità. Sta di fatto che possiede diverse pecche e la prima è già ben chiara, ovvero che la protezione offerta sia decisamente inferiore rispetto ad altri tipi di casco.
Ad esempio il mento sarà completamente scoperto e quindi vulnerabile in caso di caduta. Persino il vento ed i rumori col casco jet ci sembreranno amplificati. Ma ciò non capita se indossiamo quello integrale che fa della propria resistenza il suo più grande punto di forza.
Inoltre, oltre ad offrire una grande resistenza in caso di caduta, risulta anche particolarmente comodo da indossare dato che all’interno possiede un’imbottitura che è assai utile per attutire i suoni circostanti.
Infine, esiste un terzo modello, che può essere definito- a buona ragione- una sorta di via di mezzo tra i primi due da poco esposti. Si tratta di quello modulare.
Ma al di là del modello scelto bisogna anche sempre ricordarsi di altre regole da applicare quando lo indossiamo. Come avremo certamente notato molti preferiscono viaggiare con la visiera abbassata, esponendosi in tal modo ad alcuni rischi come -ad esempio -quello di venir colpiti da alcuni detriti stradali lanciati dal veicolo avanti a noi.
Inoltre si può anche rischiare di colpire insetti, con la seria evenienza di farli entrare in bocca o negli occhi e questo- come è facile intuire- può causare un annebbiamento della vista!
Inoltre è bene ricordare che bisogna sempre indossare uno rigorosamente omologato anche perché- in caso di incidente- qualora non lo fosse, non ci sarà alcun risarcimento! Dulcis in fundo- ma si fa per dire- si dovrà pure pagare una molta molto ma molto salata, che può raggiungere anche la bellezza di 333 euro, dal momento che viaggiare senza casco omologato significa- in poche e semplici parole- come se lo facessimo senza!
Ma, oltre alla multa, ci saranno il fermo amministrativo della moto e la decurtazione di 5 punti dalla patente di guida.
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