BMW prova su strada le elettriche sportive con quattro motori
Per la fine del 2022 è atteso il super SUV XM, ovvero la prima M con un V8 turbo ibrido sotto il cofano. Ma le sperimentazioni sono ancora in corso per l’evoluzione della fuoriserie.
LA BMW è in continua evoluzione e trasformazione e sono nuovissime le innovazioni in arrivo per la fuoriserie. Tutte da amare e da scoprire!
BMW, le novità riguardo alle elettriche sportive
BMW ha iniziato i test di sperimentazione dei nuovi sistemi di trazione che, nel prossimo futuro, potrebbero effettivamente arrivare sui modelli sportivi 100% elettrici di serie.
Di solito, le case auto sono molto “abbottonate” nel rilasciare dichiarazioni riguardo ai modelli che sono ancora in via di sviluppo ma, questa volta, a Monaco sono voluti scesi nel tecnico, rivelando pure qualche assai gustoso dettaglio, perlopiù tecnico.
Le prove – a quanto pare- verranno effettuate su un prototipo dotato di un sistema di trazione integrale, formato da quattro motori elettrici posizionati (uno per ruota), e di un sistema di controllo della dinamica di guida integrato.
L’obiettivo? Quello- certamente- di trasmettere al pilota lo stesso identico piacere di guida delle M endotermiche.
Gli ingegneri BMW M GmbH hanno dato vita- in pratica- a un prototipo basato dal punto di vista prettamente estetico sull’attuale i4 M50 i cui ampi passaruota consentono l’integrazione dei quattro motori sui due assali.
Il telaio è stato visibilmente irrigidito, con l’anteriore del veicolo che riprende nella struttura quanto già troviamo su M3 e M4 per una rigidità torsionale particolarmente elevata.
Lo stesso discorso vale pure per la posizione del radiatore, che è stato – invece- spostato. Il fatto che tutte e quattro le ruote siano azionate ciascuna da un motore elettrico permette una distribuzione della coppia motrice estremamente precisa e molto veloce, che ha niente a che vedere con gli attuali sistemi che si basano- invece- su un collegamento fisico tra pedale dell’acceleratore e motore.
Si aspetta la fase del test su strada
“L’elettrificazione ci rende molto più liberi nella progettazione avendo meno componenti da gestire. Questo porta a raggiungere livelli di prestazione inimmaginabili fino a oggi, esattamente quello che ci serve affinché un’elettrica possa garantire le stesse sensazioni di una M standard”, ha svelato Dirk Häcker, responsabile R&D BMW M GmbH.
A gestire la quantità di coppia motrice da inviare alle singole ruote è il sistema di trazione integrale M xDrive. I quattro motori- difatti- sono collegati a un’unità di controllo centrale integrata che monitora alla perfezione non solo le condizioni di guida ma anche lo stile.
In base alla posizione del pedale dell’acceleratore, all’angolo di sterzata, all’accelerazione longitudinale e laterale, alla velocità delle ruote e ad altri parametri, la potenza ideale da trasmettere viene calcolata in pochissimi millisecondi, con questi segnali che vengono trasmessi altrettanto rapidamente tramite una frizione multidisco e quattro differenziali.
La fase di test su strada– che è fondamentale- è tra gli ultimi step previsti per la progettazione di una nuova auto dato che tutti gli studi preliminari vengono effettuati su modelli virtuali e non su banchi di prova veri e propri.
Ma all’interno che cosa possiamo e dobbiamo aspettarci?
All’interno, questa assai speciale i4 M50 è dotata di una serie di attrezzature di misurazione per analizzare in dettaglio ogni scenario di guida. In questo modo, i risultati ottenuti al banco possono essere confrontati con quelli raccolti in condizioni realistiche, rendendo quindi ben più preciso il controllo da parte degli esperti.
La casa madre è altamente soddisfatta
BMW si è detta altamente soddisfatta dei risultati ottenuti fino a questo momento dal prototipo che, grazie al dosaggio particolarmente sensibile della coppia motrice e alla trasmissione immediata della potenza, va più veloce in curva rispetto a una M standard. E questo accade sia su asfalto asciutto che in condizioni limite di pioggia e di neve dove ha più grip e tende molto meno a sottosterzare. Molto buono – sempre a detta degli ingegneri che si sono piuttosto sbottonati – anche il recupero dell’energia in frenata.